Il ministro Orlando a Caserta: tra inceneritori e terre dei fuochi, la Campania schiava dell'UE

20.06.2013 21:31

Termovalorizzatori sì, termovalorizzatori no: Il dubbio sui due nuovi inceneritori che minacciano Napoli non sono stati sciolti.

 

IL PIANO: “Non possiamo scrivere delle cose nei piani regionali e poi non farle”, ha commentato stamattina in conferenza stampa a Caserta il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, in riferimento alla pianificazione triennale non compiuta dalla Campania per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti.


La conseguenza, infatti,  è stata la procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea:  “Non ho previsto io i termovalorizzatori, non ho la facoltà di farlo, ma sono previsti dal piano regionale. Ora, a noi tocca dire a Bruxelles come chiuderemo il ciclo per evitare quella  multa di 200 milioni di euro che toglierebbe liquidità a moltissimi altri  interventi ”

L’UE: Nell'incontro avvenuto in Lussemburgo martedì scorso tra Orlando e il commissario Ue, Janez Potocnik, infatti, il ministro è riuscito a ottenere la possibilità di ridurre la sanzione per non aver rispettato gli impegni assunti:
“L’Ue ci apre una finestra – ha detto il ministro – e la sanzione che verrà comminata sarà proporzionata al ritardo nella gestione del ciclo, meno tempo impiegheremo a concluderlo, meno pagheremo. Se ci sono possibilità concrete per fare il salto di qualità, avere meno quantità per la combustione e più funzione riciclo, la sanzione sarà meno dura”.


L’ALTERNATIVA: Una spinta verso il potenziamento della raccolta differenziata, dunque, che secondo il ministro dovrebbe provenire forte anche dai cittadini e che permetterebbe di guardare il piano regionale sotto un’ottica diversa, termovalorizzatori compresi.
“Dobbiamo individuare un’alternativa al piano già previsto- ha spiegato -La crescita della differenziata  può permettere la revisione del piano regionale, con un grande salto di qualità al ruolo degli impianti di trattamento. Gli inceneritori  sono solo  l’ultima parte del ciclo: devono essere ancora  realizzati compattatori e piattaforme per la differenziata”.


COMMISSARIAMENTO: Accelerare il più possibile i tempi, quindi, con ogni mezzo: “Se ci dovesse essere bisogno di un’accelerazione nella creazione degli impianti di compostaggio – ha commentato Orlando - si potrebbe ricorrere al commissariamento. Spero di non doverlo utilizzare, ma devo avere degli strumenti per rassicurare Bruxelles sulla celerità dei tempi. Non per gli inceneritori, bensì  per l’insieme dei processi del piano che, se dovessero rivelarsi sovrastimati e non attuali, si potrebbero anche correggere”.


TRE PUNTI FERMI: Tra presente e futuro, il ministro ha poi tracciato tre strade che il Ministero e gli enti locali stanno percorrendo per la gestione dei rifiuti e dei roghi tossici partendo dagli impegni presi lo scorso 2 maggio:


Un protocollo operativo tra il Consorzio Ecopneus, il ministero dell'Ambiente e le autorità locali che sancisce l'avvio delle operazioni di prelievo straordinario di pneumatici fuori uso nei territori delle province di Napoli e Caserta e che coinvolge un bacino di 4-5 milioni di cittadini.


Un bando di 7 milioni di euro per attivare i progetti  relativi al riciclo dei rifiuti per i comuni sciolti a causa di infiltrazione camorristica, nelle regioni soggette a procedura d'infrazione.

La revisione  dei reati ambientali affidata dal Consiglio dei ministri al ministero dell'ambiente.


LE INTENZIONI: Il ministro ha anche espresso l’intenzione di potenziare il monitoraggio aereo dei  fuochi,  dell’abbandono dei rifiuti e delle discariche abusive. “Vorremmo istituire nei prossimi due-tre mesi un protocollo che sistematizzi questo processo- ha spiegato, sottolineando anche la necessità di “sistematizzare la raccolta   dei dati che riguardano le patologie che medici e associazioni continuano a segnalarci e di cui  ho già discusso con il ministro della salute”.

 

VIRGINIA DELLA SALA