Cibo e bellezza: è campano il cuoco più bello del mondo

Cibo e bellezza: è campano il cuoco più bello del mondo

"The World's Hottest Chef", il cuoco più sexy del mondo, lavora al Four Season di Los Angeles ed è originario della provincia di Avellino. Antonio Minichiello ha superato i 50 concorrenti provenienti dai ristoranti di tutto il globo nel concorso di bellezza virtuale lanciato dal noto sito di recensioni "HotelChatter.com" ma, a chiedergli cosa ne pensa di questo titolo, risponde: "è mia madre la più orgogliosa: si sa che ogni scarrafone è bello a mamma soja".

Un concorso che è durato una settimana e che ha ricevuto migliaia di voti da ogni parte del mondo. Antonio, 30 anni, in realtà non voleva neanche partecipare: "mi ci hanno iscritto a mia insaputa e non ho mai considerato gli chef dal punto di visto fisico. Credo che la cucina sia una cosa  seria, ma si sa che l'America è un po' anche una questione di immagine. Confesso che alla fine essere arrivato in finale e poi addirittura  vincere il "golden spoon" (cucchiaio d'oro) mi ha fatto davvero piacere. Naturalmente non si tratta di concorso di bellezza con tanto di passerella,  ma di una votazione online: essere nominato su HotelChatter e vedere così tanti supporter non può essere che un onore per me".

Una vita trascorsa tra le cucine degli hotel più importanti di tutto il mondo: Toni  inizia la gavetta giovanissimo, a 14 anni lavora durante il periodo estivo in ristoranti locali e dopo essersi  diplomato all'alberghiero inizia a lavorare in alberghi a cinque stelle e ristoranti Michelin in diverse città italiane. 

"La prima esperienza all'estero - racconta- è stata a Londra con la compagnia per cui ancora lavoro attualmente, il Four Seasons Hotel. Dopo aver ricevuto la promozione come Sous Chef al Four Seasons di Praga, ho deciso di guardare oltreoceano e sono passato alla guida del Four Seasons di Los Angeles come Chef de Cuisine".

Tanti anni di esperienza,  ma neanche per un attimo ha dimenticato le sue origini e, soprattutto, la sua famiglia: "Se non fossi italiano forse non sarei nemmeno

 

qui a rilasciare questa intervista -precisa Toni- Non si può negare che la cucina italiana è un patrimonio di cui vado fiero e anche una semplice Caprese è una poesia per il palato che non ho dimenticato di introdurre nel mio menù. Certamente tornare è nei miei progetti futuri  e sono felice di avere accanto la mia famiglia, mia prima sostenitrice, e mia moglie Carmen,   che mi ha seguito  in questa esperienza americana".

 

(Fonte: Virdiesse per www.napoli.repubblica.it)